Arrivo al El Calafate la sera, affamata e stanca e mi butto nel primo posto dove intravedo cibo, poi raggiungo a piedi l'ostello. Non è così vicino, ma cercare qualcosa e trovarlo mi da una buena onda, come si dice qui!
La cittadina mi da subito l'impressione di una piccola Svizzera adagiata sulle rive di una laguna e del lago Argentino. E' ben curata, con casette di legno o mattoni rossi e tetti spioventi in lamiera.
Alti pioppi, pini, cespugli di ginestra e lavanda profumata, tremano al vento costante. . L'ostello è piacevole ed altrettanto la proprietaria.
Il mattino parto presto con il bus per raggiungere il ghiacciaio del Perito Moreno. Il tempo oggi non mi accompagna e pioggia e vento mi raffreddano l'animo. Volevo fare un'escursione con i ramponi sul ghiacciaio, ma col cazzo!
La vista del ghiacciaio mi esalta e percorro tutti i km di passerella per poterlo osservare da più punti. Anche con il cattivo tempo, anzi forse proprio per il grigiore della giornata, il blu del ghiaccio è così intenso. Un muro alto circa una cinquantina di metri che si staglia possente e selvaggio, un muro di ghiaccio che i capricci del vento modella e trasforma quotidianamente. Io sono una piccola cosa di fronte alla natura. Una piccola cosa felice!
La parola caleidoscopio fa riferimento alla lingua greca e significa letteralmente "vedere bello".(fonte:Wikipedia)
lunedì 25 gennaio 2016
El Calafate
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