lunedì 25 gennaio 2016

El Calafate

Arrivo al El Calafate la sera,  affamata e stanca e mi butto nel primo posto dove intravedo cibo, poi raggiungo a piedi l'ostello.  Non è così vicino,  ma cercare qualcosa e trovarlo mi da una buena onda, come si dice qui!
La cittadina mi da subito l'impressione di una piccola Svizzera adagiata sulle rive di una laguna e del lago Argentino. E' ben curata,  con casette di legno o mattoni rossi e tetti spioventi in lamiera.
Alti pioppi,  pini,  cespugli di ginestra e lavanda profumata, tremano al vento costante. . L'ostello è piacevole ed altrettanto la proprietaria.
Il mattino parto presto con il bus per raggiungere il ghiacciaio del Perito Moreno. Il tempo oggi non mi accompagna e pioggia e vento mi raffreddano l'animo.  Volevo fare un'escursione con i ramponi sul ghiacciaio,  ma col cazzo!
La vista del ghiacciaio mi esalta e percorro tutti i km di passerella per poterlo osservare da più punti. Anche con il cattivo tempo,  anzi forse proprio per il grigiore della giornata,  il blu del ghiaccio è così intenso.  Un muro alto circa una cinquantina di metri che si staglia possente e selvaggio,  un muro di ghiaccio che i capricci del vento modella e trasforma  quotidianamente. Io sono  una piccola cosa di fronte alla natura. Una piccola cosa felice!

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