Una settimana ad Istanbul per spezzare il grigiore novembrino è un'ottima scelta!
Costantinopoli o Istanbul; qualunque sia il nome con cui la si vuol chiamare, è una megalopoli vibrante e ricca di cultura, che affascina il viaggiatore al primo sguardo.
A parte il bellissimo centro "turistico" di Sultanahmet, vale la pena di vedere anche altri quartieri, perché si rischia di rimanere congelati nel passato se non si sale fino a piazza Taksim. È qui il cuore pulsante della moderna Istanbul.
Costantinopoli o Istanbul; qualunque sia il nome con cui la si vuol chiamare, è una megalopoli vibrante e ricca di cultura, che affascina il viaggiatore al primo sguardo.
A parte il bellissimo centro "turistico" di Sultanahmet, vale la pena di vedere anche altri quartieri, perché si rischia di rimanere congelati nel passato se non si sale fino a piazza Taksim. È qui il cuore pulsante della moderna Istanbul.
Anche prendere un battello ed attraversare il Bosforo, per vedere la città sfilare sotto i propri occhi è un'esperienza deliziosa. Soprattutto se sul lato asiatico, si decide di andare in un hamam per dedicarsi alla cura del corpo e della mente!
...ma ecco che, ancora, Istanbul, non finisce di stupirmi...se le grandi moschee, con gli alti minareti, i vecchi bazar, le tracce bizantine, i resti romani o i decori, in stile ottomano, delle piastrelle dell'harem del sultano, mi hanno catturata...mi innamoro di tutti i gatti della città. Sono tanti e davvero ovunque!
Poi ci sono le innumerevoli pasticcerie: il regno dei golosi, come me!! Montagne di baklava, pistacchi, datteri, fichi, noci, miele...poi arrivano le spezie. I profumi anticipano i colori. Esposte nei bazar, conquistano la mia attenzione. L'abbondanza! Ce n'è per tutti...montagne di spezie! Dallo zafferano (abituata a vedere in piccole bustine) alla noce moscata, dal curry al peperoncino, il thè, la cannella in bastoncini, la paprika, la frutta essiccata. Che meraviglia...eccomi affacciata alle porte d'oriente! Ma i colori autunnali, il cadere delle foglie, una fotografia che ritrae Istanbul, sotto la neve, mi ricordano anche che per metà siamo in Europa, ed è proprio questa doppia identità, che la rende una città unica!
Poi gli orafi e tutti quei milioni di pietre preziose che brillano come tanti piccoli soli... i venditori ambulanti di castagne, di melograni, i pescatori sul ponte di Galata, i gabbiani che volteggiano alla ricerca di cibo, i lustrascarpe, i cani che sonnecchiano nelle aiuole, i tram che portano le persone da un capo all'altro della città, le lampade colorate che dondolano dai soffitti, i venditori di pesce al mercato o di tabacco sfuso, il richiamo alla preghiera dei muezzin, il calduccio dentro gli hamam, le fontane davanti alle moschee, i battelli che disegnano la superficie del mare, i sufi di carta che girano e girano con il calore di una fiammella tremolante, i bicchierini di vetro per il thè, i giocatori di backgammon, i narghile', le sciarpe di seta, le calze di lana sferruzzate a mano, i disegni dei tappeti orientali...come si fa a non innamorarsi di Istanbul?
...ma ecco che, ancora, Istanbul, non finisce di stupirmi...se le grandi moschee, con gli alti minareti, i vecchi bazar, le tracce bizantine, i resti romani o i decori, in stile ottomano, delle piastrelle dell'harem del sultano, mi hanno catturata...mi innamoro di tutti i gatti della città. Sono tanti e davvero ovunque!
Poi ci sono le innumerevoli pasticcerie: il regno dei golosi, come me!! Montagne di baklava, pistacchi, datteri, fichi, noci, miele...poi arrivano le spezie. I profumi anticipano i colori. Esposte nei bazar, conquistano la mia attenzione. L'abbondanza! Ce n'è per tutti...montagne di spezie! Dallo zafferano (abituata a vedere in piccole bustine) alla noce moscata, dal curry al peperoncino, il thè, la cannella in bastoncini, la paprika, la frutta essiccata. Che meraviglia...eccomi affacciata alle porte d'oriente! Ma i colori autunnali, il cadere delle foglie, una fotografia che ritrae Istanbul, sotto la neve, mi ricordano anche che per metà siamo in Europa, ed è proprio questa doppia identità, che la rende una città unica!
Poi gli orafi e tutti quei milioni di pietre preziose che brillano come tanti piccoli soli... i venditori ambulanti di castagne, di melograni, i pescatori sul ponte di Galata, i gabbiani che volteggiano alla ricerca di cibo, i lustrascarpe, i cani che sonnecchiano nelle aiuole, i tram che portano le persone da un capo all'altro della città, le lampade colorate che dondolano dai soffitti, i venditori di pesce al mercato o di tabacco sfuso, il richiamo alla preghiera dei muezzin, il calduccio dentro gli hamam, le fontane davanti alle moschee, i battelli che disegnano la superficie del mare, i sufi di carta che girano e girano con il calore di una fiammella tremolante, i bicchierini di vetro per il thè, i giocatori di backgammon, i narghile', le sciarpe di seta, le calze di lana sferruzzate a mano, i disegni dei tappeti orientali...come si fa a non innamorarsi di Istanbul?
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