mercoledì 3 febbraio 2016

Uruguay

Un lungo viaggio per le mie povere ossa! Più ci si avvicina a Buenos Aires e più sono verdi i pascoli, poi vieni inghiottito dalla periferia e dalla città. . mi trovo a Retiro al terminal degli autobus e cerco di   uscire dalla paralisi del viaggio, per capire come raggiungere l'ostello prenotato. Incredibilmente il cervello si attiva e riesco a fare tutto quello che mi ero prefissata.  Compro un biglietto per il traghetto fino a Colonia del Sacramento per l'indomani e poi mi concedo un caffè illy! Con un po' di nero e profumato carburante mi sento rinvigorita e me ne vado a passeggiare tra le meraviglie del museo di belle arti (gratuito). Un Monet qua,  un Gauguin là,  due passetti di danza davanti ad un Degas, un palpito al cuore di fronte al bacio di Rodin e poi tanti pittori argentini che non conosco.  Esco con le ali ai piedi!  Una buona cenetta e nanna!
Al mattino sveglia presto per raggiungere il porto... dopo tre ore di navigazione ecco la costa uruguaya!
Colonia fu appunto.. una colonia portoghese.  Piacevole passeggiata nel piccolo centro storico, fotagrafando questo e quello e coppa di vino che subito stordisce!
Bus per Montevideo in giornata, dove incontro e chiacchiero piacevolmente con Pepe. Un anziano omeopata che tiene anche corsi di regressione e trance. Lui è stato due volte dall'altra parte, dove si è più vicino al mondo dei morti che dei vivi...la prima volte durante le torture subite dal regime e la seconda volta per un incidente in moto. Poi ha deciso di vivere! Ci salutiamo con un abbraccio di dieci minuti di puro scambio di energia.

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